mercoledì 16 gennaio 2013

Monteguiduccio

Questo antico borgo, incastonato nel mezzo dei colli pesaresi, è un importante e graziosa frazione del comune di Montefelcino (PU). La posizione in cui sorge Monteguiduccio è palesemente strategica, si trova sullo spartiacque tra la valle del Metauro e quella del Foglia, adagiato su di un passo, punto di raccordo obbligato tra le strade provinciali 57 e  58, importanti vie interne che mettono in comunicazione i due bacini. Arrivando da est, quindi dalla prov. 57, Monteguiduccio offre al viandante il suo lato migliore: la torre civica con le sue campane che svetta sulle case addossate l'una sull'altra lungo le mura urbiche. Nella notte le sue luci distese nel buio della campagna appaiono come un piccolo barlume di civiltà in una landa oscura.


Monteguiduccio possiede una storia molto antica ma certamente la sua età "d'oro" fu durante il medioevo. Anche il nome probabilmente si è originato in quest'epoca, gli storici lo fanno risalire al XIII° secolo, quando un medico di nome Vivolo Guidutio ricevette in feudo questo territorio come premio per i servigi resi all'imperatore. Chi sia questo imperatore non si sa ma qualcuno ha azzardato a fare il nome di Federico II di Svevia. Sempre nel XIII° secolo, a causa della sua posizione strategica, Monteguiduccio fu coinvolto nelle lotte tra le cittadine di Fano e Fossombrone, nel 1255, accolse i profughi del castello di Montefelcino distrutto dai Forsempronesi durante la guerra. Il primo documento conosciuto in cui viene citato il castello risale al 1340, nel manoscritto Papa Benedetto XII impone alla famiglia Malatesta la restituzione al dominio della Chiesa di Monteguiduccio, Frontino e Senigallia. Successivamente entrò a far parte del Ducato di Urbino, in questo periodo il castello dovette subire il passaggio delle truppe di Cesare Borgia, dei 9000 armati al seguito di Lorenzo de'Medici in guerra con Francesco Maria I della Rovere e delle truppe francesi dirette a Roma per difenderla dagli spagnoli nel 1557. Nel 1631, la famiglia Della Rovere si estinse e l'intero ducato venne devoluto alla Chiesa, per il borgo iniziò un lungo periodo di tranquillità fino al 1796, anno dell'occupazione napoleonica. Qualche anno dopo l'unità d'Italia, 1866, Monteguiduccio perse la sua autonomia comunale divenendo frazione di Montefelcino.

Le immagini del borgo...

Venendo da est, ovvero da Montefelcino, la prima parte del paese che si raggiunge è la minuscola e suggestiva piazza Garibaldi, i suoi portici, la strada che sale verso l'antica porta d'accesso con sopra la torre civica. Si resta sorpresi nel trovarsi difronte ad una vera cittadina sia pure in miniatura.
Lungo la via che entra nel vecchio borgo stretta tra due file di case e la torre civica, il simbolo di Monteguiduccio.
Le case nel centro del paese.
La torre civica da dentro le mura castellane, la parte alta ospita due campane che vengono suonate ancora manualmente durante la festività locale della Madonna del Giro (video). Adiacente alla porta d'accesso si trova l'antica sede comunale.
Vecchio e strettissimo vialetto nel centro di Monteguiduccio, le sue condizioni al contrario dei monumenti principali del paese sono pessime.
La chiesa del castello: San Giovanni Battista detta "La Viola", eretta nella seconda metà del XIV° secolo. Di gran pregio il portale gotico in calcare bianco.
Lapide sulla facciata della chiesa con lunghissima iscrizione in gotico italiano, probabilmente riguardante la fondazione dell'edificio. Ho provato a leggere il testo tentando di dare un senso compiuto ma non sono arrivato molto lontano.
La via centrale del paese che dalla porta ad est si allunga verso ovest, oltre all'immancabile torre civica c'è da notare la porta tamponata sul lato della chiesa.
Particolare del portale sopracitato, l'archivolto con le sue decorazioni.
Il centro di Monteguiduccio visto dal tumolo nel lato ovest del paese. Questo colle è probabilmente la parte più antica dell'abitato, nella sommità oggi si trova un piccolo noceto e l'acquedotto, probabilmente utilizza la stessa fonte d'acqua usata nei secoli scorsi dagl'abitanti del castello. Ancora oggi parte dell'altura è circondata da alte mura scarpate.
In direzione nord-est rispetto al borgo si trova questa chiesa di campagna, Santo Stefano in Casarotonda. Attualmente di tondeggiante c'è solo il dosso sul quale poggia l'edificio, probabilmente un tempo doveva esserci una struttura di questa forma magari con originarie funzioni difensive o di presidio. Azzardo questa tesi perché sotto la chiesa si trova il terminale di una antichissima e lunga galleria che raggiungeva il castello di Monteguiduccio.
Ecco l'ingresso dell'antica galleria, l'accesso in laterizio lascia presto spazio all'originaria grotta scavata nel tufo. Si ipotizza che il tracciato iniziale sia stato costruito dai bizantini e aveva lo scopo di fornire un'uscita in caso di assedio a Monteguiduccio per poi contrattaccare gli assedianti alle spalle.
Dal lato opposto rispetto a Santo Stefano in Casarotonda si trova la Pieve di San Pancrazio detta "La Rosa", di antichissime origini, la Chiesa fu la più ricca e potente della zona.

Guarda dove si trova Monteguiduccio.

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